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Pedulla critica la dirigenza del Milan per il “disordine totale” dopo l’uscita dalla Champions League

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L’eliminazione del Milan dalla Champions League ha scatenato un’ondata di critiche e riflessioni sullo stato attuale del club. Tra le voci più autorevoli e critiche, spicca quella del noto giornalista sportivo Alfredo Pedullà, che ha espresso giudizi severi sulla gestione societaria e sulle scelte tecniche che hanno portato a questo risultato deludente.

Il contesto dell’eliminazione

Il Milan è stato eliminato dal Feyenoord nei playoff di Champions League, un esito inaspettato considerando la differenza di valore tra le due squadre. Dopo una sconfitta per 1-0 all’andata a Rotterdam, i rossoneri sono riusciti a portarsi in vantaggio al ritorno grazie a un gol di Santiago Giménez nei primi minuti. Tuttavia, l’espulsione di Theo Hernandez al 51° minuto per doppia ammonizione ha cambiato le sorti della partita, culminando in un pareggio per 1-1 che ha sancito l’eliminazione del Milan dalla competizione europea.

Le critiche di Alfredo Pedullà

Intervenuto negli studi di Sportitalia, Alfredo Pedullà ha analizzato in modo approfondito le cause di questa disfatta, puntando il dito contro la dirigenza e l’allenatore Sergio Conceiçao. Secondo Pedullà, l’eliminazione è il risultato di una serie di errori gestionali e tecnici che hanno minato la stabilità e la competitività della squadra.

La gestione societaria

Pedullà ha evidenziato tre date chiave che, a suo avviso, rappresentano momenti critici nella recente storia del Milan:

  1. 31 agosto: Un episodio di ammutinamento interno, definito dalla dirigenza come un “non evento”, che ha mostrato una mancanza di autorità e controllo da parte della società.
  2. 9 ottobre: Durante una partita contro la Fiorentina, si è verificato un episodio controverso riguardante l’assegnazione di un rigore, con discussioni tra i giocatori su chi dovesse calciarlo. Questo ha portato a tensioni interne e alla sospensione di Tomori, senza un intervento deciso da parte della società.
  3. 29 dicembre: Alla vigilia di una partita cruciale contro la Roma, si è diffusa la notizia dell’esonero imminente di Paulo Fonseca e dell’arrivo di Sergio Conceiçao. La gestione confusa della comunicazione e delle decisioni ha evidenziato una mancanza di chiarezza e professionalità ai vertici del club.

Questi episodi, secondo Pedullà, sono sintomatici di una dirigenza “assente” e “non all’altezza del club”, incapace di prendere decisioni ferme e coerenti per il bene della squadra. La mancanza di una leadership forte ha portato a una serie di scelte sbagliate e a una gestione caotica, contribuendo al clima di disordine totale all’interno del Milan.

Le scelte tecniche di Sergio Conceiçao

Oltre alle critiche alla dirigenza, Pedullà ha espresso delusione per le decisioni tattiche di Sergio Conceiçao durante la partita contro il Feyenoord. In particolare, ha contestato la sostituzione di Santiago Giménez, autore del gol del vantaggio, e l’inserimento di Bartesaghi al posto di Pulisic dopo l’espulsione di Theo Hernandez. Queste scelte sono state definite “da ritiro del patentino”, indicando una grave mancanza di giudizio da parte dell’allenatore.

Pedullà ha sottolineato come l’uscita di Giménez abbia privato la squadra di un punto di riferimento offensivo fondamentale, soprattutto in inferiorità numerica. Inoltre, l’inserimento di Bartesaghi, un giovane con poca esperienza in partite di tale importanza, al posto di un giocatore creativo come Pulisic, ha limitato le opzioni offensive del Milan, rendendo più difficile la ricerca del gol qualificazione.

Le conseguenze economiche e d’immagine

L’eliminazione dalla Champions League ha avuto ripercussioni significative non solo sul piano sportivo, ma anche su quello economico e d’immagine. Il mancato accesso agli ottavi di finale ha comportato una perdita di circa 11 milioni di euro, somma che sarebbe derivata dai premi UEFA e dagli incassi delle partite casalinghe. Questo rappresenta un duro colpo per le casse del club, che contava su questi introiti per finanziare parte delle attività e degli investimenti futuri.

Sul fronte dell’immagine, l’eliminazione precoce ha minato la reputazione del Milan a livello internazionale. Un club con una storia gloriosa in Europa non può permettersi uscite di scena così anticipate, soprattutto contro avversari considerati inferiori sul piano tecnico. Questo potrebbe influire negativamente anche sull’attrattività del club nei confronti di potenziali nuovi talenti e sponsor.

Le reazioni dei protagonisti

Le scuse di Theo Hernandez

Dopo l’espulsione che ha compromesso la partita, Theo Hernandez ha espresso pubblicamente il suo rammarico attraverso i social media:

“Il calcio è imprevedibile: ci offre grandi gioie, ma anche momenti dolorosi. Oggi provo un’immensa frustrazione. Chiedo scusa ai miei compagni per averli lasciati in 10 e mi scuso con i tifosi che ci sostengono sempre. Ma questo club è una famiglia e insieme ci riprenderemo. Rialziamoci tutti insieme. Io per primo. Forza Milan.”

Le reazioni dei tifosi sono state contrastanti: alcuni hanno apprezzato le scuse del giocatore, mentre altri hanno espresso insoddisfazione per i suoi comportamenti ripetuti e per la mancanza di disciplina in campo.

Le dichiarazioni di Sergio Conceiçao

L’allenatore Sergio Conceiçao ha assunto la responsabilità dell’eliminazione, difendendo Theo Hernandez e sott

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